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Rising from the ashes of a hardcore punk band, the death-metal/grindcore band Iato first came together in 2011 in the town of Quartu Sant’Elena on the Italian island of Sardinia. Now consisting of drummer Lorenzo Balia, bassist Andrea Manis, lead guitarist and backing vocalist Federico Pisano and vocalist/guitarist Francesco Nano, Iato have released a pair of EPs, and are now on the verge of seeing the release of their debut album Ucronia via GrimmDistribution (Ukraine) and The Triad Rec (Italy-Malta).
The release date of June 19th is only two days away, and so you won’t have to wait long to hear the entire album, but to whet your appetites for it we’re presenting a new track today named “Soggetto Alienato“.
While alienato means “alienated”, there is also an alien quality to the song. To be sure, it is powerful in a physically arresting way, thanks to frantically thundering and mercilessly skull-splitting drum work, and the racing pace adds to the blood-pumping effect of the track. But there is also an eerie, insectile quality to the flurry of jittery, darting riffs and seething leads that fly about all the rhythmic destructiveness.
It’s also a brutal track, thanks in part to the vocalists’ gruesome roars and skin-splitting shrieks and also to a particularly riveting sequence of rapidly jabbing guitar work (laced with demented blurting tones), which follows a fret-melting, mind-bending solo.
All together, it makes for an effective blend of visceral ferocity and neuron-twisting lunacy.
https://www.nocleansinging.com/2019/06/17/an-ncs-premiere-iato-soggetto-alienato/
Ci sono combinazioni musicali che possono creare qualcosa di veramente contagioso. Ciò avviene solo se il tutto viene messo nelle mani di musicisti audaci al punto giusto, così da sorprendere le nostre orecchie con una miscela vincente. È il caso allora di affidarci ai sardi Iato, arrivati al traguardo del primo album con "Ucronia".
La setlist si apre con "Letargico Conflitto" e gli intenti sono chiaramente destabilizzanti. Il pezzo è un concentrato assassino di Death Metal e Thrash Metal di estrazione Hardcore. I suoni sono cupi e molto tirati; dominano gli affondi vocali in growl e scream. Il muro chitarristico avanza compatto, insieme ai forsennati blast beat di batteria. Quindi è il momento della traccia da cui prende il nome la band; l'accento è posto sulla furia di matrice Hardcore. I riff di chitarra sono però tipicamente Death Metal, così come il crudele growl. La velocità traina il brano verso momenti di follia, sottolineati da uno scream terrificante. Questo si chiama talento, gli Iato assemblano un puzzle davvero riuscito. Sì perché c'è anche un break in coda che spiazza e cattura l'attenzione; si va a finire su terreni che profumano di Post Hardcore, con un growl che non ne vuole sapere però di abbandonare il suo spazio. Giungiamo a "Uomo Ingranaggio". Il brano attacca con interessanti tempi dispari di batteria, la chitarra solista accenna una trama dai contorni strani. Ecco che il vocalist sprigiona un growl profondo come non mai, alternandolo con uno scream più misurato. Ad un certo punto il ritmo rallenta, poi torna il mostruoso growl nella sua consueta forza distruttiva. "Soggetto Alienato" prende toni più di stampo Thrash/Death; il growl ha modo di tramutarsi in un vero grugnito mentre lo scream s'inacidisce efficacemente. I riff di chitarra diventano sempre più Thrash, per un finale dal sapore old school. Arriviamo a "Ucronia", i suoni sembrano voler prendere una direzione Drone Metal. Poi si torna a viaggiare sul vagone del Death, il growling infatti è sempre determinante quando interviene. Si vira poi su momenti cadenzati, la chitarra prova a disegnare melodie di natura Heavy.
La terz'ultima traccia è "Idiosincrasia Sociopatica", andiamo a scoprirla con curiosità. Ha un inizio titubante ma trova ben presto la sua via Thrash/Death che a me tanto piace. Il growling grugnisce in modo bestiale, la Musica rallenta e la chitarra si produce in un assolo vecchia maniera. Lo screaming ha brevi momenti per liberare la sua malignità ma non è un limite questo. "Occhio Unico" riconsegna gli Iato al Death più classico. Growl e scream si dividono i momenti di efferata violenza; il clima è teso ma non si vuole infierire sulle nostre orecchie.
È il momento della chiusura con "Requiem". Oscillanti note dal sapore orientale stimolano il mio udito, fanno da introduzione ad una graduale esplosione in puro stile Thrash/Death Metal. Il brano cresce in intensità verso la fine, donandoci le ultime belle emozioni. Adesso io dovrei esaltare questo disco, solo perché è stato composto da una band italiana? Non è affatto così, "Ucronia" è un riuscitissimo esempio di ponte sonoro tra Death, Thrash e Hardcore. Come tale, mi sento di consigliarlo a gran voce per aver risvegliato mie antiche passioni musicali, qui messe insieme con spiccato talento. La band sarda è dotata di indubbie capacità, inoltre mostra un sound abbastanza personale da non farli confondere con altre band in circolazione. Auguro lunga vita agli Iato, questi ragazzi hanno ancora molto da dirci.
http://www.heavymetalmaniac.it/2019/07/iato-ucronia-recensione.html
Arrivano dalla Sardegna e non sono assolutamente alle prime armi gli Iato. Quello che ci colpisce non è l’elenco delle pubblicazioni che fino ad oggi la band ha sfornato, ma la tecnica e la furia che elargiscono senza sosta. Ascoltando Ucronia possiamo apprezzare una band brutal deathcore con le idee ben chiare: risultare il più estremi possibile. Un obiettivo che raggiungono a mani basse e lo fanno non puntando solo su sfuriate fini a se stesse, ma piazzando anche tanta tecnica, cambi di tempo e stacchi che rendono assolutamente pregevole questo lavoro. Sono “un’anomalia sfuggita all’omologazione” come loro stessi dichiarano nel brano che prende il loro nome, a noi ricordano molto da vicino il sound dei Cephalic Carnage e per quanto riguarda l’interpretazione dei testi i Veratrum. Stupenda Uomo-Ingranaggio, un brano con tante variazioni, vera e propria dimostrazione di come scrivere un pezzo di brutal technical death metal superando i 4 minuti e non risultando stucchevoli. Le tematiche scelte sono legate al disagio e al dolore, al tempo che scorre, alle relazioni sociali, anche se è necessario leggere i testi scritti per capire le argomentazioni a causa del growl e dello scream inesorabili. Difficile trovare un altro momento che spicca sull’intero album perché i brani mantengono una compattezza sonora e di intenti massacrante. Segnaliamo l’ultima Requiem che tiene bpm più bassi e un pathos oscuro che non compare negli altri momenti.
Sicuramente Ucronia porta con sé un impatto devastante. A nostro parere se in futuro la band intenderà aggiungere partiture math al loro stile compositivo potrebbe crearsi uno spazietto in una scena, quella del brutal math-core meno popolata di quella, comunque limitata, afferente al death/grind.
http://www.rockgarage.it/?p=81472
Il terzo lavoro degli Iato non delude le aspettative. I ragazzi di Quartu San't Elena già negli scorsi anni sono stati impegnati in una intensa attività live, coronata da due EP di ottima qualità. Ora si presentano alle – già malandate – orecchie del loro uditorio con un full lenght ancora più brutale, in cui grindcore e death metal si coagulano a formare un vero e proprio monolito all'ira.
Le tematiche principali di "Ucronia" sono l'estraniamento e l'alienazione dei tempi moderni, che intrappolano gli esseri umani in loop folli e li trasformano in ingranaggi di un meccanismo senza senso. L'unico modo per trascendere questa squallida realtà è rifugiarsi in un luogo fuori da Spazio e Tempo ("Ucronia", appunto). La doppia cassa di Lorenzo Balia commenta queste umane miserie con rabbiosa coerenza, lasciando ben pochi respiri dall'inizio alla fine dell'album.
Gli Iato si presentano alle malandate orecchie dei loro fan con un vero e proprio monolito all'ira
Convince anche il gioco delle due chitarre, le cui ritmiche martellanti ricordano un Kerry King dei tempi buoni e concedono poco all'estro solistico, che avrebbe lasciato "iati" di inutile respiro. I due chitarristi sono poi anche prima e seconda voce, dimostrando anche qui un'ottima efficacia tecnica. Il cantato è un alternarsi di scream e growl che modella la violenza strumentale in un ragionare distorto e disturbante.
Le prime quattro tracce di "Ucronia" sono una completa e totale dichiarazione di odio alla quotidianità e alle persone che ci vivono dentro. "Letargico conflitto", "Uomo-Ingranaggio" e "Soggetto Alienato" sputano sulle masse, che accettano acriticamente un mondo che le schiavizza, "immagini sbiadite della rassegnazione". "Iato" mostra un uomo che rifiuta tutto questo e, zoppicante ma sospinto dalla rabbia, trova la forza di reagire. Ma come reagire?
Un'appassionata dichiarazione di odio alla quotidianità e alle persone che, rassegnate, ci vivono dentro
In "Ucronia", la soluzione sembra l'isolamento, il chiudersi in un mondo fuori dal Tempo, dove tutto è Eterno. Ma il rifiuto di scendere a patti con la società genera mostri anche peggiori, venuti da dentro. "Idiosincrasia Sociopatica" e "Occhio Unico" sono gli incubi allucinatori e paranoici di una mente che per fuggire dal reale si è imprigionata in sé stessa. E alla fine l'unico vero modo di trascendere il Tempo si rivela essere la morte.
"Requiem" conclude "Ucronia" con una traccia che parte doom, avanzando lenta e malevola, per poi esplodere nella seconda parte con una poderosa cavalcata death, che si spegne nel nulla. In sostanza, gli Iato continuano a raffinare il loro violento mix di death e grindcore, e ogni fan dei due generi – ma anche del thrash – dovrebbe essere lieto di seguirli, pena la rimarginazione dei timpani.
https://music.it/magazine/recensioni/gli-uomini-ingranaggio-degli-iato-marciano-a-ritmo-di-ucronia
Iato is a band from Sardinia, Italy, born from the ashes of the punk hardcore band Ejaculazione HC. Expect a visceral organized amalgamation of up tempos, blistering drums and brutal/technical-like guitar work. Vocal wise the band shifts from low grunts to pig squeals and acid shrieks and screams, adding variety to an already mature work. Literally a maelstrom of sound without compromise you are about to be utterly and forcibly absorbed by.
To be sure, it is powerful in a physically arresting way, thanks to frantically thundering and mercilessly skull-splitting drum work, and the racing pace adds to the blood-pumping effect of the track. But there is also an eerie, in sectile quality to the flurry of jittery, darting riffs and seething leads that fly about all the rhythmic destructiveness. After 4 years of silence, the extreme death metal band Iato is back with its 1st full-length album Ucronia. Eight uncompromising tracks that mixes a lethal dose of furious death metal with grind core. Expect a visceral organized amalgamation of up tempos, blistering drums and brutal/technical-like guitar work.
Ejaculazione HC. and Iato have the same members, Lorenzo Balia (drums), Giuseppe Piga (bass), Federico Pisano (guitar and back vocals) and Francesco Nano (vocals and second guitar). Later Giuseppe Piga on bass was replaced by Andrea Manis. Iato focused now on extreme metal instead of punk. The name Iato stands for fracture, the sense of distance felt by the band towards the surrounding context and a critical approach towards the world.
http://permafrost.today/2019/07/31/iato-maelstrom-of-sound/
Una mazzata sulle arcate dentarie, sbattuta a bracciate di grindcore corroso dal death più veloce, estremo e ovviamente contaminato dal punk. “Ucronia” è questo, mentre il resto è l’abilità della band sarda a concimare questo terreno sporcato e intossicato dalle parole allucinate, spietate e fuori controllo di Francesco Nano e quelle di Federico Pisano, i due chitarristi. La band è capace di passare in poche battute dal crust, al brutal death metal e traslare poi nel grindcore più bastardo che si possa pensare. A tali sfumature i Iato si cimentano con destrezza, come anche nelle fasi meno violente e anche meno rassicuranti per l’ascoltatore, per quanto sanno essere ricche di suspense e inquietudine. Si ascolti “Requiem”, opera massima nella mezz’ora e più di “Ucronia”. “Iato” è un altro pezzo fatto di cambi e situazioni che si modificano, “Soggetto Alienato” è parte del death metal truce, neo-splatter e sanguinolento, mentre la title track è fatta di ritmo, al quale Andrea Manis al basso e Lorenzo Balia alla batteria, creano una spessa spina dorsale all’ottima armonizzazione che i due chitarristi fomentano e sparano alto nella fase finale del brano. Otto pezzi indescrivibili per la loro trama, completezza, follia, perché se ne trova in questi minuti che passano tra l’opener “Letargico Conflitto” e la già citata “Requiem”. La band canta in italiano, ma leggete cosa dice, altrimenti è difficile cogliere qualcosa tra grugniti, growl e scream, nel suo canale YouTube. Album fantastico, ottima prosecuzione per gli iato dopo due EP e l’avere aperto i concerti cagliaritani di Cripple Bastards, Obituary, oltre che per gli Entombed A.D. e sempre in Sardegna.
http://www.metalhead.it/?p=174566
Seppur solo quest'anno al debutto su lunga distanza, i sardi Iato sono attivi già dal 2011 e, nel corso di questi anni, si sono già tolti diverse soddisfazioni, come l'aprire a gruppi come Entombed A.D., Cripple Bastards ed Obituary. E dopo aver ascoltato il loro "Ucronia", possiamo dire che è tutto decisamente meritato! Le otto tracce che compongono quest'album uscito in co-produzione tra The Triad Records e Grimm Distribution (sub-label di Satanath Records), ci mostrano una band che decide di fare sul serio, picchiando senza sosta dal primo all'ultimo istante. Un assalto all'arma bianca fatto di Death Metal/Grindcore spietato, in cui possiamo trovare influenze che spaziano da Lock Up e Brutal Truth fino ad arrivare a passaggi Thrash nettamente slayeriani - ed in tal senso "Iato" è probabilmente l'esempio più lampante -. Ad una sezione ritmica che sembra alquanto 'standard', si contrappone un'ottima varietà per quanto riguarda il lavoro delle chitarre: la prova degli Iato in "Ucronia" è robusta, muscolare, aggressiva... i nostri riescono a 'riprendere' e rendere terremotante anche un brano che non è partito benissimo nel suo incipit come "Uomo Ingranaggio".
Con "Ucronia" gli Iato semplicemente tirano mazzate senza soluzione di continuità, sparando nei denti dell'ascoltatore riff dopo riff tutta la loro potente violenza sonora: un martello pneumatico continuo che non ha requie fino a quando tutto ciò che può essere distrutto, lo sarà. Una gran bella sorpresa proveniente dall'Isola dunque, ed un nome da appuntarsi per quanto riguarda l'underground estremo nostrano.
Quando di pensa alla Sardegna si corre subito al pensiero delle sue coste assolate, il calore delle persone, le ferie, il mirto, il maialino sardo ed infinite mangiate estive. Beh, scordatevi tutto questo. La Sardegna è una terra ricchissima di Metal e gli IATO sono qui per ricordarcelo con questo Lp dal titolo inequivocabile: UCRONIA.
Se leggete i testi vi renderete conto di quanto l'immagine che si ha della Sardegna sia veicolata da anni ed anni di pensieri distorti da una realtà ben diversa che invece si esprime perfettamente nella musica di questi ragazzi Sardi. Nati (discograficamente parlando) nel 2012 con un EP dal titolo “Marchio di Fabbrica”, hanno mosso i primi passi nella loro terra natia per poi arrivare “in continente”, come sono soliti dire gli isolani, di spalla ai Cripple Bastards ed in seguito agli Obituary, poi ancora per gli Entombed AD, fino ad approdare nel 2019 alla realizzazione di questo LP “UCRONIA” che abbiamo tra le mani grazie all’etichetta ucraina Grimm distribution (Satanath records) e a quella italo-maltese “The Triad Rec”.
Come avrete intuito dai gruppi per cui hanno aperto, qui ci troviamo al cospetto di un compattissimo gruppo dedito ad un sano Death-Grindcore Metal con forti sfumature Hardcore-punk e venature Brutal-Death Metal.
L'LP “Ucronia” si apre con i suoni industriali di “Letargico Conflitto” per poi colpire dritto in faccia l'ascoltatore con il suo Death Metal spietato, veloce, cantato in italiano che sa alternare parti vocali più Brutal a parti più scream vicine all'hardcore punk dei mitici Terrorizer. I suoni sono potenti, chiari e “suonati”: insomma niente plasticosità o amenità bombastiche. Solo della sana violenza musicale sparata con maestria nei vostri auricolari.
L'omonima “IATO” prosegue la mattanza iniziata dai ragazzi innalzando di nuovo i ritmi e gli intrecci di chitarra si fanno più thrashy mettendo in mostra l'amore dei nostri per i migliori Dying Fetus. Gli IATO sanno davvero come mantenere alta l'asticella dell'attenzione, alternando parti violentissime e veloci ad altre più tecniche al cardiopalma ma, soprattutto, mai scontate. La batteria martella che è un piacere e l'uso dell'italiano si rivela vincente perché l'alternanza delle voci tra Francesco Nano e Federico Pisano (entrambi alle voci e alle chitarre) fa scorrere benissimo la canzone senza cedimenti o flessioni di sorta. C'è da dire che, se da un lato la lettura dei testi delle canzoni mi ha aiutato non poco nella comprensione della metrica particolare che i nostri usano per cantare, dall'altro mi ha potuto permettere di comprendere appieno il senso dei versi che, altrimenti, non mi avrebbero permesso di entrare del tutto nel mood della rabbia delle canzoni. “Uomo Ingranaggio” è la traccia seguente che prosegue il cammino intrapreso dagli IATO confezionando una canzone senza compromessi, dal sapore molto Brutal vicino a quanto proposto dai Mortician e compagnia putrefatta. I riff sono taglienti, veloci ed oscuri come anche le armonizzazioni plettrate: quadrate e affilatissime. Nelle tracce seguenti come “Soggetto Alienato” e “Ucronia”gli IATO continuano a picchiare duro e veloce come un M60 ben oliato mostrando di saper sfruttare appieno il profondissimo growl della voce, regalandoci assoli dal sapore Thrash di scuola americana alternate a parti più Brutal Metal simili a quanto proposto da Cannibal Corpse e Monstrosity nei gloriosi anni '90. Ottimo il lavoro di Andrea Manis al basso, sempre pulsante, ed incollato alla cassa del fenomenale batterista Lorenzo Balia.
Bellissima la chiusura in progressiva velocità di “Ucronia” che dà quel sapore progressivo che nessuno mai si aspetterebbe da un album di tale compattezza.
“Idiosincrasia Sociopatica” e “Occhio Unico”seguono ancora il battuto terreno della violenza senza compromessi col loro mood spiccatamente Grindcore che mi ha ricordato quanto di meglio fatto dai nostri Undertakers. Echi dei Nile meno oscuri appaiono tra le note delle due canzoni donando ancora più varietà alla proposta degli IATO che ci conducono così alla conclusione del loro LP con la canzone “Requiem”.
Realizzata su un oscuro riff ricco di inquietudine, la canzone prende il volo lentamente, salendo progressivamente fino ad esplodere nelle orecchie del malcapitato ascoltatore reiterando il riff senza che ci si stanchi di esso per poi cambiare radicalmente trasformandosi in una veloce cavalcata incalzante, molto Thrash, ricca di epicità per poi tornare su se stessa riprendendo il riff iniziale e chiudendo nella maniera migliore questo LP.
Devo ammettere che sono rimasto piacevolmente colpito dagli IATO. Questo LP ha risuonato per giorni e giorni nelle mie orecchie perché, oltre ad essere ben fatto, con un'ottima copertina dai toni oscuri e allucinati, ottimamente suonato e prodotto, sa dire la sua in un ambito, quello della musica estrema, dove sembra che tutto sia già stato detto dai Big negli anni '90. Gli IATO hanno capacità compositive ed esecutive ottime, sanno creare grandi canzoni estreme, violente ma anche dirette e memorizzabili.
Date una possibilità a questi ragazzi! ORA! E vi assicuro che la prossima volta che andrete in vacanza in Sardegna guarderete il bellissimo panorama sardo con occhi diversi, la vita non vi sembrerà tutta soltanto mare, sole e buon cibo ma noterete che c'è qualche cosa di marcio sotto a tutta la società che vi circonda e di cui anche voi fate parte e gli IATO saranno li per dimostrarvelo e tante volte non ve ne steste accorgendo, loro sono li per urlarvelo nelle orecchie.
https://www.insane-voices-labirynth.it/recensioni/artisti-italiani/iato/
«В физиологическом плане такой характерный микс звука очень близок к понятию death-metal, как разрушительной, довлеющей и экстранормальной силы».
Death metal/grindcore итальянский квартет нарезает брутальную музыку, немного суховатую - по части саунда, тем самым давая возможность метал архивам каталогизировать их как Hardcore/Thrash/Death Metal. Там же и указаны темы текстов, которые касаются в целом общественных отношений и своему видению решения социальных проблем. На это даже намекают такие названия трэков как Idiosincrasia Sociopatica.
Четверка IATO собралась в 2011 году и неустанно рубилась на всех площадках, которые только удавалось зацепить. Об этом есть своеобразный отчет на фб группы.
Выпустили два ЕР в 12 и 14 году. Потом прикинули, что это маловато будет и начали работать над целым полноформатом. В 19-ом он вышел на GrimmDistribution и итальянской The Triad Rec. GrimmDistribution, заметим, это лейбл-партнер Satanath Records.
В данном случае итальянцы IATO весьма серьезно озаботились о жесткости саунда. И то, что он оказался «суховат», понятно, что это осознанная реальность. Компакт приобрел в некотором смысле свойства наждачного круга, который спилит любые неровности. В физиологическом плане такой характерный микс звука очень близок к понятию death-metal, как разрушительной, довлеющей и экстранормальной силы.
Все таки начнем с инструменталистов, как бы мне ни хотелось начать с вокалиста. В бригаде два гитариста (один из них вокалист), причем ребята поделили партии на лид- и ритм-. А вообще все музыканты с опытом игры в других формациях. IATO в принципе образовались на руинах хард-коровой команды... Ну наверное, это и как-то воздействует на саунд.
Композер хотя и обозначил мощное движение к скоростному движу, тем не менее зарезервировал места для более медленных (но напряженных) мостов. Где струнники показали свой мелодизм, если его можно так назвать в дет-металлическом произведении — трэк Requiem, тому пример. В других местах, где это представляется возможным, сквозь довольно-таки густую решетку ритм структур, слышны мелодические запилы. Именно - которые не подчинены грайнд-коровому настроению.
Вокалист IATO здесь в полной мере отвечает обеим ипостасям этого альбома: и Death metal, и Grindcore, он способен им реально соответствовать, меняя регистры и тональности, гроул, низкий харш, скрим, низкий пигвойс - целая палитра сумасшедших направлений. Причем слушая это с диска, думаешь: а как вокалист воспроизводит ЭТО на концерте. Вот ведь загадка.
https://vk.com/wall216331265_4158
Ucronia è un viaggio doloroso che inizia tra fango e miseria, dove la fine sembra non arrivare mai e, quando arriva, ci si accorge di essere sempre al punto d'inizio: Fango e Miseria.
Gli Iato, band sarda attiva ormai da un decennio scarso,arrivano al terzo disco con un suono ormai ben rodato: un death-grind d'eccezione suonato con una certa perizia tecnica.
Sugli scudi l'ottimo drummer Lorenzo Balia, già passato di qua con i garage-punkers Moo-Rays, così come il resto della band, che con guitar work eccezionale, spezza la monotonia di un genere che spesso si incarta in dei riff troppo monotoni. Questo non è il caso dei nostri, che invece puntano sulla varietà, con riff che vanno a parare sul prog-death e rievocano da una parte gli innesti heavy di "Sound of Perseverance" e dall'altra certe intuizioni che i Nasum introdussero sul loro capolavoro "Shift".
La bassa macelleria chiaramente non manca: i blast-beat si sprecano, e i riff a rotta di collo sono là dove devono essere. Malsane calvacate nel disagio devote ai Misery Index, Terrorizer e Rotten Sound, ma anche provenienti da fonti più prettamente metal come Dying Fetus e Suffocation.
Un plauso va anche ai testi, che narrano di una sorta di concept sul tempo e lo sfruttamento dell'uomo, dove l'uomo ingranaggio di "Tempi Moderni" si tinge di una violenza grind vomitata dalla voce in growl/scream che restituisce il disagio di una razza umana demiurgo di sé stessa, schiacciata dal suo stesso creato.
Fuori in 500 copie in cd per Grimm Distribution (Satanath records) / The Triad Rec.
Bellismo artwork a cura di Simone Pisano.
English:
Ucronia is a painful journey that begins between mud and misery, and when the end arrives we realize that we are at the starting point: Mud and Misery .
This Sardinian band has been active for almost a decade and now has reached the third album with a well-crafted sound.
An exceptional death-grind played with technical expertise, astonishing performance of the excellent drummer Lorenzo Balia, already reviewed here with the garage punkers Moo-Rays, as well as the rest of the band, that with an exceptional guitar work, breaks the monotony of a genre that often gets stuck into monotonous riffage.
It's not the story of Iato that, instead are focused on variety, with riffs that trepass on to prog-death territory, and recalls on one hand the heavy metal grafts of "Sound of Perseverance" and on the other hand the melo-grind solutions that the Nasums introduced on their masterpiece "Shift".
The aural butchery is clearly not missing, there are plenty of blast-beats and riffs at neck-breaking speed are where they must be, a barrage of noise devoted to the Misery Index, Terrorizer and Rotten Sound, but also to purely metal influences like Dying Fetus and Suffocation.
Kudos goes to the lyrics: a sort of concept on time and the exploitation of man, where the engine-man of modern time is tinged with grind violence and thrown up by the growl/scream vocal that gives back the discomfort of a human race, demiurge of itself and crushed by its own creation.
Out in 500 copies on CD for Grimm Distribution (Satanath records) / The Triad Rec Awesome artwork by Simone Pisano.
https://xundisputedattitudex.blogspot.com/2020/01/iato-ucronia.html
Wie so viele Staaten hat auch Italien aktuell schwer mit dem Corona-Virus zu kämpfen…Ganz Italien? Nein, auf der Insel Sardinien ist beispielsweise noch kein einziger Fall gemeldet. Ob das an der dortigen Metalkultur liegt? Ich wage es zu bezweifeln. Nichtsdestotrotz widmen wir uns heute einer dort angesiedelten Band. Iato sind dabei grundsätzlich im Hardcore verwurzelt und gründeten sich 2011 aus der Asche der Band Ejaculazione HC. Danach erschienen erstmal 2 EPs auf denen die Truppe den Death Metal für sich entdeckte, nun folgte mit „Ucronia“ das erste volle Album, und meine Herren was gehts da ab.
Die Energie aus der Hardcore-Zeit ist der Band voll erhalten geblieben, das merkt man gleich auf den ersten Metern, denn Iato nehmen wirklich keine Gefangenen. Rasante Death Metal-Walzen treffen auf furioses, fast schon thrashiges Riffing und eine mords Agression. Nur selten wird etwas Tempo und Härte rausgenommen, um danach noch härter drauf los zu ballern. Die Drums feuern eine Salve nach der anderen raus während die Riffs für mächtigen Abriss und gleichzeitig für interessante Ideen sorgen, die sich im wutentbrannten Reigen auf Höchstgeschwindigkeit pudelwohl fühlen. Immer wieder überschreitet die Band die Grenze zu ordentlich drückendem Brutal Death, der allerdings mit Thrash-Einflüssen etwas entschärft und verbessert wird. Auch kommen die Thrash und Hardcore-Elemente, die sich noch immer im Sound der Band niederschlagen, mit einigen Solis und Chuggs ziemlich schön und passend eingebunden. Am Songwriting kann man also nicht meckern, denn die Aggression paart sich ziemlich schön mit den Solis, den seltenen ruhigen Elementen und sorgt so für ein zwar harsches und aggressives, aber nie stumpfes Brett. Auch gesanglich bietet die Band das volle Brett an Growls, die von tiefem Donnergrollen über grimmiges Grunzen bis zu vereinzelten Pig Squeals reicht und damit das Death Metaller-Herz in Verzückung bringen sollte, denn die schweren, dreckigen Growls sind ziemlich gut dargeboten…wie eigentlich alles auf der Scheibe. Hinzu kommt, dass das Gegrunze sich immer wieder mit giftigen, ranzigen Screams abwechselt, die dem Ganzen einen noch etwas harscheren und wilderen Charakter verleiht. Damit fühlt sich die halbe Stunde des Albums an wie ein saftiger Tritt in die Magengrube und durch die Geschwindigkeit sogar noch kürzer als es eigentlich ist.
Wenn ihr also mal wieder Bock auf einen musikalischen Tritt in die Eier habt, dann lasst Iato mal ihr neues Album durch eure Lauscher ballern. Aggressiv, harsch und direkt, aber doch mit dem nötigen Feingefühl für spannende und interessante Riffs, heizen euch die Jungs aus Italien ordentlich ein. „Ucronia“ überzeugt damit an allen Fronten und zeigt wie sich die Energie des Hardcore und Thrash auf eine brutalen Death Metal-Scheibe auswirkt.
https://metalviewer.wordpress.com/2020/03/08/iato-ucronia/
Iato hails from Sardinia (Italy) and plays an ultra-melodic yet blasting form of death metal. It was established in 2011 from the ashes of their previous band Ejaculazione HC. The quartet, which builds from the unrestrained forces of Francesco Nano (guitar/vocals), Federico Pisano (guitar/vocals), Andrea Manis (bass) & Lorenzo Balia (drums), put a really strong debut album together. It storms from the beginning to the end. The eight cuts last circa 34 minutes, however they contain so many interesting riffs, drum patterns and crazy vocalizing that one has to listen to it first to believe! On the one hand, I found their music heavily influenced by the Polish scene (Behemoth, Hate, Decapitated, Vader), while on the other hand, when it comes to the modern elements the name of Aborted has to be mentioned for sure. The work of the two vocalists is simply remarkable, they easily shift from the low growls to pig squeals and high-pitched screams, thus adding a hurricane-like vocal appearance to their songs. The tempos are also insane and the sound is very tough, so you can expect no mercy during the material of "Ucronia" and that's for sure! It blasts properly by having the right mood and the right attitude of the musicians! All is left to say, I am eagerly looking forward to Iato's second long play!!!
http://castrum.com.ua/encomium/7albums2.htm
Hey brutal bangers,
I remember that, in the early days of the 'zine (I am talking about something like 10 years ago!), I was always in search of Sardinian bands because I literally fell in love with the extreme metal scene of this so fascinating region called Sardinia, that I unfortunately never visited so far, even though some of very far origins of mine come just from there. Though not on purpose, both the Italian bands of this episode of "Honorable Mentions from the Abyss" come from Sardinia, and they are named Iato and Gôr Mörgul.
I received their respective albums in physical format from Satanath Records, along with "Exaltatus Mechanism" of Abigorum (the black/doom metal band of Alexey Koryolov, the owner of the aforementioned label), whose I'll talk about soon in another article. I'm sorry with Alexey if I am talking about these albums only now after I received them one year ago but, as someone says, "it's better late than never"! And don't forget that I included all these bands in the last episode of "Come on, burn my ears!"!
So, enjoy this article and discover these great bands if you still don't know them!
Firstly, I'll talk about Iato (FB page), a quartet born in 2011 born from the ashes of Ejaculazione HC, a hardcore punk bands lasted some intense years. Since their foundation, the Iato, in which there is someone playing even in Vultur (the drummer Lorenzo), have reached some important milestones like supporting gigs to bands of the calibre of Cripple Bastards, Necrodeath, Obituary and Entombed A.D.. Instead, last year they released their debut album, "Ucronia", edited by the Ukrainian GrimmDistribution along with the Italian The Triad Records. This collaboration produced something very interesting and also destructive.
Made up by 8 tracks, "Ucronia" ("uchronia" in Italian) starts already very violently through the opening song "Letargico conflitto". Starting with it, the listeners are martyrized with a various and dynamic death metal that is old-school but modern at the same time and able to spew forth truly different moments, so to range from an extreme violence to a dark atmosphere prevailing, for example, in the final "Requiem", the only one track of the album more based on slow/mid-tempos. The influences are wide and include hardcore punk (naturally!), thrash metal, grindcore and, in a song like "Occhio unico", there are even oriental hooks. Also the vocal deparment presents a good variety since it see an alternation between corrosive screams and deep growls (the main vocals), that can become unhuman pig squeals, like in a brutal death metal band. I found the lyrics, that are exclusively in Italian, as truly effective and worthy to be read with attentions because they denounces the capitalistic system and the alienated conditions of the people in this society, with some clear references to the Orwell's works ("Occhio unico"). In brief, if you want to receive a mortal embrace by a death metal that is imaginative, excellently structured and even characterized by intelligent lyrics, then, I think that the Iato ("hiatus" in Italian), that sometimes remind me of Hyperborea, will surely live up to your expectations!
https://timpaniallospiedo.blogspot.com/2020/07/honorable-mentions-from-abyss-24.html
Even though this band was formed about a decade ago, they did not release anything decently yet – okay, with exception of a couple of independently released EP’s. IATO actually as formed by some (former) Punk Metal / Hardcore musicians (the band grew from the remnants of defunct Ejaculazione HC), and they did record two mini-albums during the first half of last decade (2012 and 2014, to give you the correct information). Then things turned into ear-deafening silence, but the band did not dissolve. Eventually, several new tracks were written, and eight of them made it to the official full-length debut Ucronia.
That album lasts for thirty-three minutes and gets released on compact disc in an edition of 500 copies. These do include an eight-page booklet, with the lyrics (in their Italian mother tongue). On this album, IATO consist of bass player Andrea Manis, drummer Lorenzo Balia (also in Grinding Death Metal act Stigmatized, and he recently joined the great Black Metal act Vultur too), vocalist / guitarist Francesco Nano, and guitar player / backing vocalist Federico Pisano. It was recorded and mixed at the Cut Fire Mixing Studio and released via a partnership of semi-legendary (yeah!) Ukrainian Metal label GrimmDistribution and the young and small but upcoming / promising Italian label The Triad Rec (which focuses on Italian Extreme Metal acts especially).
Ucronia opens very disturbing, i.e. that the introduction on the first track, Letargico Conflitto (which means ‘lethargic conflict’), is a fragment of industrialised noise. But that does not take long, for after less than half a minute, this band shows the true face of Ucronia. And believe me: it is an angry-looking, scarred face!
Indeed, what this quartet brings is a monstrous assault on the listener’s eardrums. Ucronia stands for universal and timeless Grinding Death Metal, mainly fast to blasting fast, and unstoppable in execution. The songs are based on vengeful, raging riffs and leads, yet still these ones maintain a recognizable melodicism. It’s very rhythmically performed, with inclusion of some slower parts (or better: less fast). But these mid-tempo excerpts are at least as energetic and overpowering too. The technical side has a high level, and the balance of primal riffs and technical experiments turns out to be a great decision. The whole instrumentation section acts as one massive symbiosis, improved by the very decent mix of Alberto Bandino. The latter excels in the necessary but represented and elaborated equilibrium in between all strings, voices and percussion (great studio job done!).
The main vocals do totally fit to this type of Brutal Death Metal: they’re loud and deep - abyssal deep - and they do not bore at all. On the contrary, these grunts seem to be created within the deepest pits of Francesco’s stomach, still wrapped in gastric acid and undigested raw flesh. What works very well is the combination with the guttural screams of Federico, who seems to spit out his lungs, right into your (pretty) face. These screams are not the so-called pig-squealing kind, which often characterises more grinding material, yet somehow they are rather screamo / punky / blackened (beware: this band does not, never, perform Black Metal oriented stuff). But once in a while, it does have that Grindcore-oriented character, and it is lovely to discover the multiplicity of vocal chord raping.
Cool is the variation, not only in tempo, as mentioned before, yet also in structure. Once in a while, like pretty soon in the track Iato, for example, an ingeniously composed dual tremolo intermezzo, hugely inspired by the better (American) Thrash riffs in history, shows these guys’ ability to create somewhat ‘traditional’ yet outstanding material. Also the few inspiring guitar solos are worth mentioning, like in Idiosincrasia Sociopatica (‘sociopathic idiosyncrasy’) (truly captivating solo), at the end of Occhio Unico (which means ‘single eye’), or in Soggetto Alienato (‘alienated subject’), as well as the few drum solos / salvos.
My personal favourite track, in case you might care, is the last one, Requiem (no idea how to translate this in English, haha), which is the lengthiest one too with its six minutes of duration. It opens with a mesmerizing, breath-taking riff, shortly after followed by darkened background strings and intriguing drum patterns and percussions. It builds up, climbs up, and at about two minutes the whole turns into one monolithic Sludge whirlwind. At three minutes, everything seems to evolve towards a monumental epic, with scalding rhythms, epic riffs, grooving bass lines, thundering percussions, hypnotic melodies and those harsh vocals.
Anyway, I think Ucronia is one of the best Death Metal recordings from 2019, and one of the most impressive official debuts within the scene. Italy has a great scene with a couple of fantastic bands, and IATO can get subjoined to this list shamelessly.
https://www.concreteweb.be/reviews/iato
Now, reviewing music from Italian band Iato.
Letargico Conflitto and Occhio Unico belong to brutal and fast death metal songs in which the band likes to slow down a bit to keep you alive from the blast of this album so that you can continue to listen to next tracks from them. IATO is also very brutal song with breaking guitar rhythm at the end of song that sound in the vein of death/core. Uomo Ingranaggio shows first signs of technical death metal and it`s my best track of the album. It has great guitar harmonies and intensity, as well as brutality and melodies that can be recognized in a band like Cattle Decapitation. There are two types of extreme vocals throughout the album. I prefer deep growls from a singer whose vocal performance is as sickly intense as Benton's from Deicide. Soggetto Alienato is another well written and relentless death metal song on drums. IATO plays fast and has some heavier riffs in Ucronia. The track features some grind vocals from the band and as the song progresses, they bring some melodies to their brutal style. Guitar solos do not sound too death metal in Idiosincrasia Sociopatica but it's really a difference in plus of this song. Requiem is the slowest track of the album with some groove, stable heavy guitar rhythm, a bit thrash vibe to it at some points but it`s definitely death metal album in the first place (grind core elements they have seem secondary).
Ucronia is the brutal album with technical and melodic inclinations when comes to song writing. Bombing drum beats and aggressive guitar play should be enough to keep you on your feet if you are not new to this kind of music.
http://monarchmagazine.weebly.com/iato-ucronia-grimmdistributionthe-triad-rec.html
You want under the underground? You got it.
Iato hails from Italy and is comprised of a bunch of former hardcore kids taking it up a notch and grinding like there is no tomorrow. Obvious comparisons are Brutal Truth, including the power violence dual vocals, and Misery Index except this bunch has as many guitar solos as Matteo Salvini has IQ points.
What you get with this bunch certainly is crushing crunching assaulting attacking swift speedy titles with Italian lyrics that go for the jugular. However, the band has a penchant for throwing in melodious rhythms amidst the chaos that are almost half catchy! They do not slow the band down, but certainly throw the listener for a memorable loop. However, do not misunderstand. Iato is violent and will crush a Burzum fan like a ton of bricks landing on tofu. Yup, it's that good. Favourite tracks: Soggetto Alienato with the rare split-second guitar lead, Occhio Unico and the splendid Requiem. Take the elevator down at least seven levels and get your hands on this disc.
Une production supplémentaire venant de chez Grimm Distribution en collaboration avec The Triad Records et celle ci arrive d’Italie.
Avec eux, aucune concession n’est à l’ordre du jour mais plutôt une véritable déclaration de rage chantée dans leur langue natale au gré d’un brutal death grind de bonne facture.
Puissantes, les baffes infligées ici ne laissent aucune place à la pitié.
Le titre éponyme « IATO » vous laissera inerte sur le carreau avec ses parties thrash/punk, sa structure excellente avec ce passage lourd à souhait, aux riffs saccadés, au chant hyper grave, l’ensemble vous entraînant dans une sombre spirale infernale et addictive.
Sacrée gifle aussi sur « Uomo Ingranaggio » et cette alternance Brutal Death et Black Metal autant vocalement que mélodiquement ; mélodies qui,elles, sont bigrement catchy.
On appréciera l’excellent break thrash mid tempo qui sait poser un léger répit dans cette folle épopée.
Ce morceau reflète parfaitement l’atmosphère de l’album, à entendre des tonnes de riffs qui restent en tête, de puissance vocale et rythmique, quelques passages bien thrashy et du mid tempo.
Certains passages de « Soggietto Alienato » sauront rappeler Illdisposed (les passages mélodiques) voire encore la scène death scandinave vieille école.
Belle mention aussi pour « Occhio Unico » et sa puissante brutalité, avec un batteur déchaîné puis ses acolytes qui ne sont pas en reste non plus. Explosif !
Saluons également l’excellente « Requiem » et sa superbe progressive montée en puissance démarrant d’une mélodie dissonante pour terminer dans une emphase catchy à foison, passant du mid temp au plus lourd.
Les amateurs de brutalité et de mélodies sauront apprécier cet album des italiens de IATO aux influences variées et sachant allier divers styles pour en proposer quelque chose d’ultra efficace.
http://www.magicfiremusic.net/2021/09/26/chronique-iato-ucronia/
Все больше и больше мне нравятся коллективы, собранные музыкантами, ранее игравшими совершенно другую музыку - в них есть какой-то свой особенный взгляд на, казалось бы, совершенно очевидные вещи. А не просто чуваки из одной хэви-метал-группы собрали другую хэви-метал-группу, тошнотворнее и безыдейнее предыдущей. Сабж стал дебютным полноформатом итальянцев Iato, а интересен он прежде всего тем, что раньше почти весь состав (кроме пришедшего в 2012 г. бас-гитариста) играл хардкорный панк под другим названием. Теперь же ребятки решили заиграть нечто более тяжелое и экстремальное. И получился у них довольно неплохой трэш-дэт, в равной степени брутальный и динамичный, олдскульный и модерновый, где-то качевый, где-то с претензией на техничность. Такая золотая середина, и хотя это совершенно не обязательный к прослушиванию релиз, не являющий нам образцового экстремального металла, он все же нисколько не разочарует, если вы захотите к нему приобщиться. Положение здесь спасает именно хардкорное прошлое музыкантов, не давшее материалу превратиться в очередное стереотипное долбилово. И тот трэш-дэт, который играют Iato, пропущенный через хардкорную призму, подарил альбому ощутимый привкус чужеродной музыки, который даже чувствовать начинаешь не сразу, а только после пары прослушиваний. Зато все сразу встает на свои места, появляется ранее отсутствовавшее понимание сабжа, отчего он сразу становится гораздо интереснее. Я бы и до того сказал, что парни молодцы, а сейчас это в принципе неизбежно, и именно нетипичный подход к тяжелой музыке, сказавшийся и в аранжировках, и в саунде, помог сабжу заполучить ту самую изюминку, в которой он так нуждался. Получился не панк-дэт-метал и не дэткор, а что-то среднее между кроссовер-трэшем и дэткором, местами напоминающее и Kataklysm, и Anaal Natrakh, и даже соотечественников парней из Necrodeath. Конечно, много на этом альбоме можно было сделать лучше - где-то усерднее поработать над музыкой, где-то добавить стилистической конкретики - однако, как я уже сказал, после нескольких прослушиваний начинаешь понимать, что если и не почти все, то многое на "Ucronia" находится на своем законном месте. Я по-прежнему считаю, что прослушивание этого альбома не является обязательным, поскольку он не снесет вам крышу, однако круг тех, кого подобное творчество порадует, существенно шире, чем кажется на первый взгляд. А если вас когда-то порадовал второй альбом британцев Annotations Of An Autopsy, тогда Iato - именно то, что вы так давно искали.